Si chiama Diana Bancale ed è tra le travel blogger più seguite di Italia.
La sua è la storia di una “sognatrice” che a trentadue anni ha trovato il coraggio di rimettersi in gioco e di cambiare il corso che stava prendendo la sua vita.
Laureata in giornalismo, stanca della routine della vita quotidiana, un giorno decide di licenziarsi dal suo lavoro “sedentario” e con i soldi del TFR di frequentare un master in Marketing del turismo e management dei social media, consolidando le sue competenze come social media manager e web content writer.
Così con uno zaino in spalla e molta tenacia, prova ad inseguire la sua più grande passione, quella di viaggiare, riuscendo a trasformare i suoi sogni in un vero e proprio lavoro a 360 gradi, 365 giorni l’anno.
Come nasce “In viaggio da sola?”
Sono sempre stata una ragazza molto indipendente e ho iniziato a viaggiare da sola intorno ai 20 anni.
Ho subito notato la grande curiosità e lo stupore che questa mia scelta suscitava negli altri.
Quando nel 2014 ho aperto il blog, ho quindi deciso che avrei voluto indirizzarlo verso i viaggi in solitaria, per rispondere alle domande, dubbi e incertezze che molte donne avevano in merito.
Nel blog racconto dei miei viaggi da sola e cerco di dare consigli a chi vorrebbe affrontare quest’esperienza per la prima volta.
Cosa ti ha spinta a lasciare la tua vecchia vita e seguire il “lavoro” dei tuoi sogni?
Io nasco come “sognatrice a metà”. Nel senso che sono sì un’idealista ma ho sempre creduto di dover stare con i piedi per terra. Per non esagerare, per non far torto a nessuno e per non avere delusioni.
C’è stato un momento però, in cui ho capito che non avrei potuto fare per tutta la vita qualcosa che non era nelle mie corde. E che almeno dovevo provare a cambiare.
Lo dovevo a me, per non dovermi alzare ogni giorno maledicendo il fatto di dover andare a chiudermi in un ufficio. E magari risvegliarmi all’età della pensione col rimorso di non aver provato a realizzare i miei sogni.
Diciamo che è nato tutto come un tentativo, senza alcuna illusione. E invece, con duro lavoro, studio e qualche sacrificio, alla fine ha funzionato.
Come definiresti oggi il tuo nuovo lavoro?
Spesso la gente fatica a capire cosa io faccia di lavoro. In realtà non è null’altro che un lavoro di comunicazione e consulenza legate al turismo.
Viaggio e scrivo articoli, così come fanno i giornalisti di viaggio e allo stesso tempo porto avanti campagne di promozione turistica attraverso i miei social media. Grazie alle competenze acquisite con i miei studi allo stesso tempo affianco aziende nelle loro strategie di promozione via web.
È un lavoro per me bellissimo, ma è come tutti gli altri. Anche se ho la fortuna di poter viaggiare tanto e il mio ufficio è ovunque, questo non vuol dire che lavori meno degli altri.
Non ci sono vacanze o sabato e domenica per me. Quando lavoro, posso farlo anche per giornate consecutive. E quando sono in viaggio, molte volte è comunque lavoro, quindi non ho la rilassatezza che si ha solitamente in vacanza. Anche quando mi trovo in posti stupendi…
Quali sono i “segreti” di questo mestiere?
Dato che il web è in continua evoluzione, la prima regola per me è quella di tenersi sempre aggiornati.
Le tendenze cambiano, e il popolo dei social è molto volubile. Bisogna quindi sempre tenersi al passo con i tempi, mai smettere di studiare, seguire corsi, conferenze, andare alle fiere, fare networking.
Personalmente poi credo sia molto importante anche essere sempre onesti con i propri lettori. Sono loro che decretano il successo o meno di un blog, quindi è importante essere chiari, trasparenti e non “barare”.
Infine, anche se potrebbe sembrare banale, bisogna “metterci il cuore”. Il blog è tale perché in esso l’autore mette tanto delle proprie emozioni, i propri sogni, e si rende in un certo senso anche vulnerabile.
Se questo viene a mancare, saremmo delle semplici guide di viaggio.
Secondo me meglio inserire una foto spontanea in cui si percepisce chi sei che una magari più bella ma troppo ritoccata e falsa.
Quali consigli ti sentiresti di dare a chi ha intenzione di intraprendere questa carriera?
Consiglierei di partire senza troppe aspettative, perché siamo in un momento storico in cui c’è sovrabbondanza di blog. Se si è certi della propria scelta e di poter essere costanti, allora perseverate finché non riuscite a ottenere dei risultati.
Però secondo me è importante scegliere una nicchia ben precisa. Un argomento originale, diverso dagli altri e ben specifico. Poi, concentrarsi su quello e diventare degli “esperti in materia”.
Sul web ormai c’è di tutto e credo che solo specializzandosi si possa sperare di conquistare un preciso pubblico.
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