Il vero lusso, oggi, è il tempo, un tempo che spesso non riusciamo a trascorrere con tutte le persone che amiamo. Per questo motivo, sempre più famiglie, separate durante l’anno per motivi di lavoro o di residenza, scelgono di dedicare le vacanze a momenti di qualità con i propri cari. Questo ha portato alla nascita di un nuovo trend: il viaggio multigenerazionale, un’esperienza che unisce diverse generazioni della stessa famiglia per riscoprire legami, origini e tradizioni.
Dietro questo trend emergente c’è una sfida cruciale per il settore turistico: offrire un’accoglienza su misura per famiglie così eterogenee. Ed è qui che entra in gioco la formazione turistica, destinata a diventare la chiave di volta per il successo di queste nuove dinamiche di ospitalità.
Viaggi multigenerazionali: una vacanza con tanti significati
Non chiamatele semplici viaggi di gruppo, perché i viaggi multigenerazionali sono dei veri e propri percorsi emotivi. Spesso, i membri più anziani della famiglia desiderano tornare nei luoghi delle loro origini, condividendo con figli e nipoti il valore storico e culturale dei territori. Allo stesso tempo, i più giovani cercano esperienze che possano unire avventura, relax e scoperta.
Questo tipo di vacanza richiede strutture capaci di coniugare diverse esigenze: dalla tranquillità e comfort per i nonni, all’intrattenimento e avventura per i più giovani. Cooking class per scoprire le ricette della tradizione, piscine come luogo di ritrovo e relax, ed escursioni calibrate per tutte le età sono solo alcune delle attività richieste da questo target sempre più in crescita.
L’importanza di un’accoglienza su misura
La particolarità di questi viaggi e la presenza di un target variegato richiede che le strutture che accolgono i turisti multigenerazionali siano in grado di offrire esperienze su misura, capaci di far sentire gli ospiti come a casa, pur godendo di tutti i comfort e delle peculiarità offerte dalla destinazione.
È necessario che le ville e gli hotel forniscano servizi personalizzati, un ambiente accogliente e, soprattutto, un personale preparato a gestire con competenza tutte le esigenze, da quelle più pratiche a quelle più emozionali.
La formazione turistica: la chiave del successo
In questo contesto, diventa evidente quanto sia cruciale la formazione nel settore turistico per preparare i futuri professionisti. Oltre alle competenze tradizionali legate all’ospitalità e alla gestione delle strutture, sarà fondamentale sviluppare capacità specifiche legate a questo nuovo modo di fare turismo.
La preparazione del personale dovrà essere orientata alla comprensione delle dinamiche familiari, delle diverse esigenze di ogni fascia di età e alla creazione di esperienze che possano lasciare un segno duraturo nella memoria dei viaggiatori. Formarsi per accogliere famiglie multigenerazionali significa anche:
- Comprendere la personalizzazione dei servizi: ogni famiglia ha aspettative diverse. Il personale dovrà essere in grado di comprendere le specifiche necessità e di offrire servizi su misura.
- Gestire la complessità dei gruppi eterogenei: sapere come bilanciare le esigenze di bambini, adulti e anziani, trovando attività che possano coinvolgere tutti.
- Creare esperienze memorabili: le vacanze multigenerazionali non sono solo un momento di svago, ma un’occasione per creare ricordi che dureranno per sempre. La capacità di costruire esperienze autentiche e di valore sarà ciò che farà la differenza tra un viaggio ordinario e uno straordinario.
Investire nella formazione del personale turistico significa fornire alle strutture un vantaggio competitivo in un mercato che sta cambiando velocemente. I viaggiatori di fascia alta, come quelli che scelgono vacanze multigenerazionali, cercano un livello di servizio che va oltre il semplice comfort. Vogliono vivere esperienze coinvolgenti, costruire ricordi duraturi e sentirsi accolti come parte di una comunità.
Enti di formazione turistica, come IET, cercano oggi di adeguare i propri programmi per includere moduli specifici dedicati alla gestione di questo tipo di clientela, lavorando non solo sulle competenze tecniche, ma anche sulle soft skills come l’empatia, la comunicazione interculturale e la capacità di risolvere rapidamente eventuali problemi.