Negli ultimi anni, il modo di viaggiare degli italiani è profondamente cambiato. Sempre più persone scelgono di fare vacanze all’insegna della sostenibilità e con un impatto ambientale ridotto. Secondo un recente rapporto di Coldiretti e Noto Sondaggi, un italiano su quattro opta per vacanze green, evidenziando una crescente attenzione verso l’ambiente e l’adozione di pratiche di turismo sostenibile. La percentuale di turisti italiani che scelgono vacanze green è quasi raddoppiata negli ultimi dieci anni, passando dal 12% al 25%. La vacanza green è molto più di una moda: è una scelta consapevole che sempre più italiani stanno abbracciando per conciliare il piacere del viaggio con il rispetto della natura.

Il turismo sostenibile cresce: agriturismi e cibo a km zero protagonisti
Il fenomeno delle vacanze green non riguarda solo l’adozione di stili di vita più rispettosi dell’ambiente, ma anche una vera e propria riscoperta delle eccellenze locali. Le scelte a tavola sono uno dei principali motori di questa tendenza: il 70% degli italiani preferisce consumare cibi a km zero, mentre il 73% segue i principi della dieta mediterranea, considerata non solo salutare, ma anche sostenibile.
La campagna italiana, con la sua offerta di turismo lento e sostenibile, sembra destinata a rimanere al centro di questa evoluzione. Ne è testimonianza la crescita degli agriturismi, con un numero di aziende agrituristiche che è quasi raddoppiato nell’ultimo decennio, arrivando a 25.849 strutture, un incremento dell’84% rispetto al 2014. La produzione agrituristica ha raggiunto un valore di 1,5 miliardi di euro nel 2023, grazie a 15,5 milioni di presenze, di cui il 58% provenienti da turisti stranieri. La campagna, con la sua offerta di enoturismo, birraturismo e oleoturismo, è ormai il simbolo delle ferie sostenibili in Italia.
Le preoccupazioni ambientali spingono il turismo green
La crescente attenzione verso il turismo sostenibile è anche alimentata dalle preoccupazioni riguardanti l’impatto negativo del turismo di massa sull’ambiente. Secondo il rapporto, gli italiani individuano tre principali problemi: la cementificazione e la speculazione edilizia (54%), l’inquinamento (20%) e l’iper-affollamento in alcune destinazioni (18%). Queste problematiche hanno portato a un cambiamento nel modo di pianificare i viaggi, con il 59% degli italiani che dichiara di prendere decisioni che riducono al minimo l’impatto ambientale, dalla scelta della meta fino al tipo di struttura ricettiva e ai mezzi di trasporto.
Il turismo delle radici e lo sviluppo delle aree rurali
Un altro fenomeno emergente è il “turismo delle radici”, che coinvolge circa il 60% degli italiani. Questo tipo di turismo si focalizza sulla riscoperta delle proprie origini familiari, portando le persone a visitare i luoghi d’infanzia o a esplorare i paesini rurali da cui provengono. Questa forma di viaggio, oltre a soddisfare un bisogno personale di connessione con la propria storia, sta anche contribuendo a contrastare lo spopolamento delle aree meno urbanizzate, creando opportunità di sviluppo economico locale.
Cibo e turismo: un connubio vincente
Il cibo è un elemento fondamentale del turismo italiano. Secondo i dati Coldiretti, il 95% degli italiani considera l’enogastronomia una delle principali attrattive turistiche del Paese. Tuttavia, le scelte alimentari non riguardano solo il piacere della tavola: sono anche strettamente legate alla lotta contro il cambiamento climatico. Optare per prodotti locali, biologici e stagionali non solo supporta le economie locali, ma riduce anche l’impatto ambientale legato alla produzione e al trasporto di cibo. Non sorprende, quindi, che la presenza di menù a km zero sia oggi una delle principali caratteristiche ricercate dai turisti nelle strutture ricettive, più importante persino del riciclo dei rifiuti.
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